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Start up bio

Coordinatore di Progetto

Informazioni

Sintesi del progetto

Da oltre 10 anni il settore dell’agricoltura biologica è in continua crescita a livello mondiale. Entro il 2020, saranno 13,5 milioni gli ettari di terreno coltivato con sistemi organici in Europa (Fonte: IFOAM). E’ in questo quadro che si colloca il progetto START UP BIO, che si pone l’obiettivo primario, nell’arco dei suoi 24 mesi di durata, di favorire la transizione dall’agricoltura tradizionale all’agricoltura biologica e di supportare dunque i conseguenti processi di innovazione delle aziende agricole, attraverso la formazione qualificata ed innovativa di “nuovi giovani agricoltori” interessati a valutare percorsi di start up di aziende agricole bio e di imprenditori agricoli già attivi, che intendano convertire i propri sistemi di produzione dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura biologica. Il progetto prevede di sviluppare e testare strumenti formativi innovativi ICT-based per supportare i tali processi di qualificazione degli operatori del settore primario.La creazione di nuova occupazione attraverso l’agricoltura organica sarà dunque il fil rouge del progetto, che avrà un focus speciale sui giovani, affinché possano identificare nei sistemi di produzione organica una prospettiva forte per il ritorno alla terra e per il ricambio generazionale nel settore primario. Gli aspiranti giovani start upper e gli imprenditori che intendano convertirsi al biologico verranno coinvolti nelle attività formative pilota, fulcro del progetto. La formazione ad essi dedicata sarà essenzialmente incentrata su risorse interattive digitali (video, self tutorial) e percorsi in e-learning, per garantire flessibilità dell’offerta, conciliazione dei tempi di apprendimento con i tempi peculiari al ciclo delle culture e dei lavori agricoli. La formazione digitale consentirà una maggiore accessibilità delle risorse ed una maggiore fruibilità delle opportunità formative per i gruppi target che per lo più si concentreranno in aree periferiche e rurali, che spesso presentano maggiori criticità dal punto di vista logistico e dei collegamenti viari. In ottica di complementarietà ed integrazione dei servizi formativi e di accompagnamento allo start up, i target potranno avvalersi dei servizi “su misura” offerti dall’Incubatore Europeo per l’Agricoltura Biologica di nuova implementazione. In ciascun paese, la partnership si attende di formare n. 80 “nuovi agricoltori bio”, per un totale di n. 320 operatori. Per ottenere tali risultati , in fase di selezione, ciascun partner si attende di colloquiare circa n. 100 potenziali partecipanti/paese , per un totale di n. 400 e di effettuare screening dei curricula per n. 150/paese , per un totale di n. 600. Per il reclutamento dell’utenza e la selezione, al M12 la partnership diffonderà un’Open Call Europea.In esito all’implementazione del progetto, la partnership si attende di aver supportato almeno l’avvio di n. 10 nuove imprese bio e di aver cogestito con gli imprenditori almeno n. 100 conversioni d’impresa agricola convenzionale a biologica. Gli Output intellettuali che verranno realizzati grazie alla cooperazione della partnership, saranno i seguenti:

1 – MATERIALI DIDATTICI DIGITALI PER IL VIRAL TRAINING IN BIOAGRICOLTURA;

2 – PERCORSI DI FORMAZIONE DIGITALE PER NUOVI AGRICOLTORI BIO;

3 – INCUBATORE VIRTUALE EUROPEO PER LA CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE BIO.

Gli impatti attesi dall’implementazione di START UP BIO saranno forti sia sui target prioritari, sul partenariato, sugli stakeholder, così come a livello locale, nazionale ed internazionale in termini di:

– Rafforzamento delle partnership business-education per l’ideazione ed erogazione di servizi formativi e di accompagnamento allo start up nella filiera agricola biologica;

– Attuazione di iniziative di qualificazione/riconversione professionale che favoriscano la creazione di nuova occupazione per i giovani aspiranti neo-agricoltori bio ed il mantenimento della professione e della redditività dell’impresa agricola, sempre più in sofferenza, se tradizionale.

– Diffusione di conoscenze e di tecniche di coltivazione e produzione biologiche, in un’ottica di ampliamento e consolidamento della comunità di pratica dei produttori agricoli dei territori;

– Sostegno alla diffusione della cultura del biologico allo scopo di favorire l’implementazione di “corretti” processi di conversione e di avvio di nuova impresa;

– Innovazione delle opportunità e delle metodologie formative nel settore agricoltura, grazie alla valorizzazione di ambienti virtuali e risorse interattive per l’apprendimento;

– Attivazione di reti locali multistakeholder a supporto dello sviluppo di progettualità locali e di politiche volte a sostenere lo sviluppo locale, l’innovazione del settore primario;

– Rafforzamento dell’identità rurale dei paesi dell’Area Mediterranea attraverso la diffusione della bioagricoltura.